venerdì 26 febbraio 2010
30 novembre
Ho fatto una lasagna. Come una brava mamma di famiglia. Ho comprato il necessario e mi sono messa ai fornelli. L’ho fatto nello stesso giorno in cui mi sono messa in ghingheri per uscire. Come una normale trentenne single. Calze, profumo, un filo di trucco e un paio di tacchi.
Mentre lo facevo, ho trattenuto le lacrime e l’irrefrenabile desiderio di sbattermi sul letto con un pigiama di pile (che a casa mia fa freddo) e una tazza di latte e biscotti su cui rimuginare. Mentre lo facevo chiedevo con forza a me stessa di non chiedermi niente. Di non fare domande, che tanto non serve. Adesso ho il forno pieno e il loft che sa di ragù. Addosso un collant colorato perfettamente intonato al mio vestito a fiori e aspetto che arrivi l’ora happy per andare a sbronzarmi di campari come ogni domenica. Parlo parecchio, ma mi racconto un sacco di stronzate. Dovrei ammettere di essere profondamente infelice, ma questa parola riesco solo a scriverla, perché a sentirne il suono mi viene l’ansia.
Domani è lunedì. Si ricomincia. Metterò su il sorriso migliore e andrò a scuola. Magari riesco anche a scambiare due chiacchiere con la bidella.
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